martedì 29 maggio 2018

La meraviglia dei bambini

Questa foto mi commuove, mi diverte, mi fa riflettere.

"...Vuole prendere!" esclama forte il mio Nicola di tre anni e mezzo, parlando di sé in terza persona, al vedere le mongolfiere intorno a casa. Erano grandi ma lontane, quelle mongolfiere, eppure lui in cuor suo sperava di poterle prendere. Sta qui la meraviglia dei bambini, quella che purtroppo noi perdiamo presto, dimenticando di sorprenderci per ciò che ci circonda.



La sorpresa è considerata dallo psicologo americano Ekman una delle 6 emozioni principali (denominate principali perché identiche in tutte le culture), eppure raramente noi la citiamo tra le emozioni possibili, per quanto la pubblicità e il marketing dai quali siamo bombardati quotidianamente giochino molto sull'effetto sorpresa.

Per fortuna c'è ancora qualcuno che si sorprende anche tra noi adulti, e c'è stato anche in passato: fu la sorpresa di Galileo al cannocchiale che mandò in crisi la teoria tolemaide. Lo storico della scienza Kuhn sosteneva infatti che molte importanti scoperte nascono "dalla presa di coscienza di un'anomalìa". 
Nel nostro piccolo, se proprio non riusciamo ad inventare qualcosa di rilevante per l'umanità, possiamo se non altro recuperare la "serendipità" (ne è stato fatto anche un film di successo e diversi testi) ovvero, per il vocabolario Treccani, "la capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte (...) mentre si sta cercando altro".
Banalizzo: stamattina ho scelto di portare a termine una commissione a Cesena ma portavo con me un po' di amarezza perché questo mi impediva di realizzarne un'altra a Meldola. Beh, a Cesena ho parcheggiato davanti alla sede territoriale dello stesso servizio che avrei dovuto visitare a Meldola, così sono riuscita a incastrare anche quella commissione! L'attimo di sorpresa ha lasciato presto spazio ad un buon grado di soddisfazione. Perché la sorpresa è l'emozione più veloce, lascia quasi immediatamente il campo all'analisi e ad altre emozioni più durature, come la felicità.

A ben pensarci, ogni emozione nasce dalla sorpresa, perché l'emozione nasce quando ci accorgiamo che qualcosa è cambiato. Non facciamo caso ai rumori di casa che ci accompagnano ogni giorno ma ci accorgiamo subito quando il frigorifero si è rotto perché non fa più "il solito rumore". Quella che ci sorprende è quindi quasi sempre una differenza rispetto alla routine.
L'attenzione alle novità ha anche un'origine biologica perché ha permesso la sopravvivenza della specie, quando ogni sorpresa poteva rivelarsi un'opportunità (preda) o una minaccia (predatore). E questo retaggio biologico rimane nella nostra mimica facciale: quando ci sorprendiamo infatti spesso stiamo "a bocca aperta" (per respirare meglio e poter eventualmente fuggire ben ossigenati) e alziamo le sopracciglia e spalanchiamo gli occhi (per poterci vedere meglio).

La sorpresa si sperimenta fin da piccolissimi: già a 3 settimane è stato dimostrato che i bambini reagiscono alle novità perché, se li si abitua a vedere una determinata serie di figure geometriche ma a un certo punto se ne inserisce una nuova, il loro cuore batte più velocemente.

E per fortuna spesso ci ritroviamo a sorprenderci di quanto e cosa si sorprendano i bambini, sperimentando almeno empaticamente questa preziosa emozione...Alzi la mano chi non ha mai fotografato un momento del proprio bambino in cui era la sorpresa a farla da padrone??!!



mercoledì 16 maggio 2018

Mamme al lavoro...Perdita o ricchezza?

Assumere una mamma (e mantenerla impiegata al rientro dalla maternità) complica la vita o costituisce valore aggiunto?

Sulla bilancia due piatti:
- da una parte la mamma che chiede il permesso per l'influenza del bimbo (e pochi giorni dopo per la sua!), dall'altra la stessa mamma che ha migliorato le capacità di problem solving;
- da una parte la mamma che ha bisogno di scappare a ritirare il bimbo da scuola, dall'altra la stessa mamma dotata di una sempre maggiore agilità mentale;
- da una parte la mamma che è preoccupata per i suoi bambini dall'altra la stessa mamma che ha affinato la sua visione e gestione del cambiamento;
- da una parte la mamma che ha bisogno di chiamare dall'ufficio la baby-sitter dall'altra la stessa mamma che è diventata sapiente dosatrice di alleanze e deleghe...
- da una parte i bisogni delle mamme dall'altra parte le competenze allenate dalla maternità.



Sono convinta che pesi molto di più il piatto delle competenze (e ne ho elencate solo alcune). Se è vero che "il mestiere più difficile è quello della mamma", allora è vero anche che una mamma al lavoro può portare un nuovo set di capacità, un mix di comunicazione-empatia-creatività-decisione che è per qualsiasi datore di lavoro un patrimonio inestimabile. 

Poco dovrebbe importare, allora, se un giorno la mamma lavora da casa anziché in ufficio, se un giorno la mamma non può andare in trasferta ma si collega in videoconferenza, se un giorno la mamma chiede un part-time ma non guarda all'orologio se da casa deve inviare un'importante comunicazione email.

Per il mestiere di mamma è necessaria una flessibilità disarmante...
La stessa che è necessaria ai datori di lavoro illuminati (merce rara?). 

venerdì 11 maggio 2018

La voce della mamma


La voce della mamma
mi canta la ninna-nanna
ma se ci metto troppo
diventa un fagotto.


La voce della mamma
d'amore si infiamma
ma se combino un pasticcio
punge come un riccio.

La voce della mamma
quando ho paura mi calma
e se son rimasto da solo
provo a sorridere al cielo.

giovedì 3 maggio 2018

Per la festa della mamma...Vinci un libro o una filastrocca!

Finito un Concorso, se ne fa un altro...!

Per la festa della mamma di domenica 13 maggio in palio per le mamme di Rimini o Fratta Terme il libro "Mamma Elefante racconta..." (testi di Clementina Coppini, illustrazioni di Matt Wolf, Ed. Dami).



Si tratta di una raccolta di racconti che si possono utilizzare per la buonanotte (come suggerisce l'editore) o anche per affrontare con i bambini o ragazzi alcuni temi importanti: il racconto "Non è colpa di Kiki" tratta scene di vita quotidiana, quando noi mamme per stanchezza tendiamo a incolpare i figli anche quando non hanno nessuna colpa, "Raffa la giraffa vanitosa" tratta il tema della vanità e dell'affetto, "I denti di Pinno" tratta il tema dei pregiudizi e dell'amicizia, "Dun Dun e la mappa" è un racconto d'avventura, "Rino e Ronte" approfondisce il tema di litigi e accordo tra fratelli, "Uno spazzolino per Giampi" viene in soccorso di chi fatica a lavarsi i denti e, in chiusura, "La ninna nanna di Mamma Elefante" racconta della luna che ci fa compagnia anche quando non si vede. 
Le illustrazioni, realistiche e accattivanti, accostano colori tenui a tonalità forti, incorniciando le storie con intensità.

Per tutte le altre mamme (non domiciliate a Rimini o Fratta Terme) ci sarà in palio una filastrocca personalizzata, che scriverò io stessa ispirandomi alla storia di maternità di chi la riceverà. 

Partecipare è molto semplice:
è sufficiente mettere "Mi piace" alla pagina Facebook "Il cerchio delle mamme"
(se lo avete già messo siete a tutti gli effetti già concorrenti!)
Se desiderate avere non una ma due possibilità di essere estratti,
condividete il post (sempre su Facebook!)

Affrettatevi...Il sorteggio è previsto per giovedì 10 maggio!