sabato 30 marzo 2013

Far festa coi bimbi...senza troppi regali!

Vivere la festa in compagnia dei bambini
è una delle emozioni più grandi che si possano sperimentare...

Forse ogni giorno è un po' una festa, per mamma e papà,
ma quando arrivano Pasqua e Natale attraverso i loro occhi è tutto più magico,
non solo per i genitori, ma anche per tutti i cari del contesto familiare.

Come riuscire però a non farsi troppo "prendere la mano",
come riuscire a vivere la festa senza troppi regali e regalini?!

Non è facile.
Per i bimbi è una tale gioia scartare un pacchetto
che per la mamma e il babbo è una gioia quasi maggiore prepararlo.

Nel pacchetto, però, ci si può mettere di tutto.
Soprattutto quando il bimbo è ancora piccolo.

Se nel pacchetto il bimbo troverà un cucchiaio di legno e una pentolina d'acciaio
può essere che sarà più felice che se avesse trovato un gioco all'ultimo grido!

E se il bimbo è più grande?
Ben venga la lista dei desideri, ma solo uno potrà essere esaudito. 
Ben venga l'uovo di Pasqua, ma che sia uno soltanto, "l'uovo di famiglia",
da aprire proprio in famiglia, tutti insieme, perché tutti insieme lo si è regalato.

Che fine fanno tante uova per un unico bimbo?
Il più delle volte finiscono nei "dolci da riciclo",
altre volte il bimbo se le mangia, ma non ne trae grande beneficio!

Più che l'uovo piace la sorpresa, allora magari inventiamoci un gioco,
prima che arrivi la Pasqua, dicendo che l'uovo arriverà, sarà uno e grande,
ma - nell'attesa - si avrà una piccola sorpresa ogni giorno, se ci si impegnerà per qualcosa.

Al bambino piace di più ricevere qualcosa di conquistato, che qualcosa di scontato.
E le piccole sorprese richiedono creatività da parte di mamma e papà,
mentre le uova al supermercato richiedono soltanto di aprire il portafoglio.

Insomma, un po' di fantasia aiuta sempre, nella vita.
Anche durante le feste. Anche per i bimbi più esigenti.

Perché il regalo sia soprattutto un regalo d'amore.

sabato 23 marzo 2013

Fare la nanna...un'impresa?!

Prima che un bimbo nasca, una delle preoccupazioni più ricorrenti
dei genitori sta in questa semplice domanda: "Farà la nanna?"

A peggiorare le cose il contesto di parenti e amici che non perde occasione
per sottolineare con cinismo "Godetevi adesso il sonno perché poi non si dorme più"
oppure "Mio figlio non ha dormito per 3 anni" o tante altre frasi (anche peggiori di queste!)
che verranno in mente a tutti voi che state leggendo.

Beh, io credo che già in gravidanza sia importantissimo coltivare un "pensiero positivo".

"Volere è potere" non si applica in maniera robotica all'universo bimbi
ma sicuramente cullarsi nelle previsioni più cupe non aiuta a realizzare un clima disteso.

Vediamo come, fin dalla gravidanza, sia possibile costruire
un terreno fertile per il buon sonno del nostro bimbo.

Quattro i punti cardinali:

1) Già in gravidanza è utilissimo creare un "rito della nanna":
se già esiste una sorta di rito della nanna tra marito e moglie,
allora è bene inserire anche il futuro arrivato all'interno di questo rito,
nel modo che più ci piace (e che, una volta deciso, sia sempre uguale):
una canzoncina, un buffetto o una parolina alla pancia...

2) Già in gravidanza è importante mantenere una routine il più possibile rassicurante,
andando a dormire la sera e svegliandosi al mattino più o meno alla stessa ora ogni giorno.
Anche al mattino è bene rivolgere al nostro bimbo un saluto sempre simile,
perché si abitui fin dalla pancia all'alternanza sonno-veglia, "buonanotte-buongiorno".

3) Già in gravidanza è fondamentale non andare a letto subito dopo aver mangiato
ed è importante mangiare cibi facilmente digeribili ed evitare bevande "eccitanti".

4) Già in gravidanza è bene abituare se stessi e il proprio piccolo,  
quando si avvicina la nanna, a luci soffuse, rumori limitati, uno scorrere del tempo più disteso.

Non è facile, la gravidanza è spesso vissuta "di corsa"
un po' come (purtroppo) tutta la nostra vita
ma sono convinta che qualche accortezza prima ci aiuti davvero tanto dopo!

Ben venga qualche sacrificio per mantenere un buon sonno in famiglia!!!




sabato 16 marzo 2013

Un'intervista speciale...La mente che cambia

Ben ritrovati, per parlare di quanto "cambia la mente", in gravidanza, ho la fortuna di poter pubblicare un'intervista speciale ad una cara amica che è ormai prossima al parto...Ivana.

Nelle sue parole, commoventi e uniche, c'è tutto...Non aggiungo altro.

Buona lettura e buoni commenti!

1) Qual è stata l'emozione predominante durante la gravidanza?

Penso che non ce ne sia stata una predominante, perché ogni periodo è stato molto diverso dagli altri. Nel primo trimestre ogni visita era molto angosciante perché avevo sempre paura che qualcosa non andasse bene. Era bello andare dal medico ma allo stesso tempo una fonte grossa di stress.

Nel secondo trimestre ero più rilassata e avevo tanta voglia di conoscere di più su questo essere che avevo dentro di me...maschio o femmina? Si riuscirà a vedere il viso nell'eco? Avrà i capelli? Sarà mora o bionda, occhi chiari o scuri? Le piacerà la musica o si arrabbierà quando c'è tanto rumore? (Di solito si agita quando sente rumori diversi ma ancora non riesco a capire se a lei piace o no). Ho cominciato a conoscere di più i suoi ritmi e so che le piace dormire dalle 22 alle 10 di mattina.

Nell'ultimo trimestre ho cominciato a preoccuparmi delle cose più pratiche come ad esempio organizzare gli spazi a case per le sue cose, comprare il corredino, lavare le cose e adesso ho una voglia immensa di sapere che giorno lei sceglierà per farsi conoscere...Aspetto ansiosa che mi vengano le doglie per partorire presto.

2) Che cosa pensi che sarà più difficile, nel mestiere di mamma?

L'unica cosa che mi viene in mente quando penso al post-partum è che avrò per sempre un essere che dipenderà da me e che non si può tornare indietro mai più in questa scelta.
Spero di essere una mamma tranquilla e avere abbastanza pazienza rispetto a ciò che di solito mi disturba negli altri perché dovrò rispettare lei come una creatura che mi è data in dono da Dio con l'affidamento di custodire e non per diventarne padrona.

3) Che cosa vorrai insegnare di più alla tua bimba, Sofia?

Oltre ai valori della famiglia, amore per il prossimo e verso Dio penso che invece di insegnare dovrò imparare tanto. Credo che i figli abbiano la virtù di farci crescere come persona e se approfittiamo di questa opportunità saremo sicuramente persone migliori.

Grazie di cuore, Ivana...Le tue parole toccano nel profondo.

venerdì 8 marzo 2013

La gravidanza: gioia e...?

Carissime,
rieccomi per il primo post vero e proprio! Parto dalla gravidanza, un periodo speciale
per tutte le mamme, anche se si può essere mamme senza passare attraverso la gravidanza
(ad esempio vivendo una gravidanza ancora più lunga, senza pancia,
come quella dell'attesa di un figlio in adozione).

Quando abbiamo scoperto di essere incinta che cosa abbiamo provato?

Gioia sì, ma anche forse paura, almeno la prima volta,
una paura che sembra di non poter esprimere perché
"è una cosa bella" e non la si può vivere male.

La paura anche banale del corpo che cambia.

Perché la gravidanza è cambiamento del corpo e della mente.

E se è vero, come è vero, che corpo e mente vanno di pari passo,
beh allora è un cambiamento che assomiglia ad una rivoluzione.

Partiamo da qui, allora:
IL CORPO CHE CAMBIA e, la prossima volta, LA MENTE CHE CAMBIA.

IL CORPO CHE CAMBIA
C'è chi non vede l'ora che la pancia si veda,
e c'è chi preferisce che gli si dica "Non sembri incinta!"

C'è chi veste attillato più del solito,
c'è chi veste largo più che mai.

Io personalmente ho vissuto la gravidanza con molto pudore,
non mostrando mai troppo volentieri la mia pancia ad altri
(se non mio marito!) Il rapporto con la pancia era un rapporto intimo,
un rapporto fatto di parole sussurrate e non di grida lanciate in aria.

Anche il mio rapporto con la bilancia non era dei migliori:
non mi piaceva dover monitorare l'aumento del peso
e verificare se stava dentro la parabola standard prevista...
(anche se sono cresciuta poco questo aspetto non mi piaceva affatto!)

Non mi piaceva dover guardare la pancia in termini di chili,
preferivo ascoltarla in termini di suoni, singhiozzi, calci!

E voi, come avete vissuto il cambiamento del vostro corpo?
Aspetto commenti!